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Svolta nell’ambito della maternità surrogata. Il Consiglio d’Europa dice “no”.

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Palais de Justice Rome Cour suprême de cassation

Svolta nell’ambito della maternità surrogata. Il Consiglio d’Europa dice “no”.

Il Consiglio d’Europa, con una votazione di 83 contrari, 7 astenuti e 77 favorevoli, ha respinto il “Rapporto De Sutter” e il tentativo di legalizzazione dell’utero in affitto. Il documento in questione, favorevole alla regolamentazione della maternità surrogata, era stato presentato dalla senatrice e ginecologa belga Petra De Sutter, aspramente criticata per la presenza di un conflitto d’interessi in relazione all’oggetto del dibattito, in quanto responsabile di una clinica a Gand, avente come principale attività proprio quella della maternità surrogata; conflitto di interessi, tuttavia, respinto dalla Commissione affari sociali, che non ha impedito alla De Sutter di presentare il suddetto rapporto. Tale decisone scaturisce da un lungo e travagliato percorso caratterizzato da due anni di accesi dibattiti e si affianca al “no” già espresso dall’Europarlamento nel dicembre scorso con un emendamento votato nel quadro del Rapporto annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo. Molte le reazioni da parte dei sostenitori del “no” che vedevano la maternità surrogata come una pratica commerciale crudele, fondata sullo sfruttamento del bisogno delle donne più povere e sulla mercificazione dei figli. Gigi De Palo, presidente del Forum delle famiglie ha dichiarato: “Non è la prima volta che le istituzioni europee, i singoli Stati, organizzazioni ed esponenti della cultura e della politica prendono posizione contro l’utero in affitto. Speriamo però che sia l’ultima. Siamo comunque soddisfatti del ruolo esercitato dalle parlamentari italiane di tutti gli schieramenti supportate dall’azione tempestiva e continua della Federazione europea delle associazioni familiari e dal Forum italiano. La presenza delle famiglie, al cuore delle Istituzioni europee sta crescendo e diventando più qualificata e credibile”. Sullo stesso tenore la Federazione europea delle associazioni familiari cattoliche (Fafce), che nella figura del suo presidente Antoine Renard ha affermato come sia stato respinto un testo molto ambiguo, vago su come proteggere realmente i diritti dei bambini e come combattere la maternità surrogata, sottolineando anche come tale decisione sia stata il risultato di uno sforzo congiunto di molti membri dell’Assemblea e delle voci di varie organizzazioni. La votazione è stata poi commentata da Alberto Gambino, presidente di Scienza & Vita e prorettore dell’Università europea di Roma, che ha definito la maternità surrogata “una falsa prospettiva” in relazione all’impossibilità che la stessa possa essere altruistica e gratuita, e che si è detto, allo stesso tempo, contento per la decisione che, secondo il giurista, va a tutelare i diritti inviolabili e la dignità della donna e dei bambini. Infine è intervenuto anche Roberto Dante Cogliandro, presidente dell’Ainc Associazione italiana notai cattolici e Direttore di Gazzetta Forense, il quale ha definito la decisone del Consiglio d’Europa: “una risposta importante per evitare strumentalizzazioni e aperture su una questione che in Italia e in larga parte d’Europa è già fuori legge”, spiegando come “l’eccesso di richiesta normativa su queste tematiche rischia di creare confusione e di favorire escamotage” e ,allo stesso tempo, ribadendo che il problema: “può invece essere meglio risolto seguendo i criteri fondativi del nostro sistema giuridico e sociale in favore del soggetto principale di cui si discute, ovvero il bambino, che va tutelato nella maniera più forte e concreta possibile”.